Che cos'è il metodo Prompt

IL PROMPT (Prompt per la riorganizzazione di Target Fonetici Muscolari Orali) è un programma olistico dinamico e multisensoriale per la valutazione ed il trattamento dei disordini dello speech e del linguaggio.
Il Prompt solitamente è noto per il suo uso di facilitazioni tattili cinestesiche per l’articolazione (sulla mandibola sul viso e sotto il mento) che aiutano a sviluppare o a riorganizzare la produzione verbale.
Tuttavia e cosa ben più importante, il Prompt ha a che vedere con la maniera olistica in cui un bambino è VISTO e TRATTATO: L’APPROCCIO PROMPT sottolinea il bisogno di valutare in maniera completa tutte le aree di funzionamento del paziente, di determinare gli ambienti in cui la comunicazione è maggiormente critica e di supportare il paziente ed il caregiver, creando un lessico basato su sue abilità fisiche mentali e socio emozionali e che sia potenzialmente utilizzabile per le sue interazioni.

DeviceE’ fondamentale, dopo aver valutato il bambino globalmente, comprendere i punti di forza e di debolezza in grado di influenzare la vita del paziente in ogni dominio, ad esempio individuare quali strategie comunicative il bambino ha maturato e come le usa, com’è il controllo motorio dello speech.

In particolare bisogna valutare i seguenti domini:

Riguarda il modo in cui il paziente usa le persone di riferimento nell’ambiente per aiutarsi nell’acquisizione di conoscenze e interagisce con le persone.

Riguarda il modo in cui il paziente processa le informazioni ed interagisce con l’ambiente ai fini dell’apprendimento

Riguarda le modalità sensoriali (uditiva, visiva, tattile, cinestesica e propriocettiva), i sottosistemi dello speech(tono,supporto fonatorio,controllo della mandibola,labiofacciale e linguale), le abilità di apprendimento e controllo delle sequenze ed il loro uso nel linguaggio.

Se anche solo uno di questi domini globali è alterato, in ritardo o danneggiato, la produzione dello speech, può non svilupparsi in maniera normale. Il sistema PROMPT per la valutazione e il trattamento incorpora tutti questi domini. Il PROMPT non tratta solo l’articolazione, bensì prende in considerazione tutti gli aspetti del paziente.
Il logopedista è chiamato a fornire il supporto affinchè il paziente possa apprendere a comunicare in modo funzionale, attraverso tutte le modalità comunicative previste (segni, gesti e immagini), vicarianti la comunicazione in attesa dell’emergere dello speech. Allo stesso modo il logopedista gli deve dire quando un comportamento è inappropriato e dunque può fornirgli un input aggiuntivo attraverso informazioni uditive, visive e tattili.

Una delle forme di supporto sono i confini che consentono al bambino di sapere:

  • quando il suo comportamento è corretto o quando è andato oltre i limiti (SI, VA BENE,ADESSO BASTA);
  • quando le informazioni sono corrette o meno cognitivamente (questo è un cane non un gatto, ti ho chiesto un calzino, non una scarpa);
  • quando le reazioni emozionali risultano adeguate o meno (quindi usare le parole per descrivere sentimenti ed azioni, SEI ARRABBIATO? Perché PIANGI? TI HO DETTO DI NON STRAPPARE LE COSE DA MANO)

I buoni confini ci fanno sentire sicuri, desiderosi di provare, apprezzati sia che si riesca sia che si fallisca e fiduciosi verso chi ci aiuta e si cura di noi.


I bambini piccoli con sviluppo tipico infatti, acquisiscono il controllo motorio dello speech e le forme del linguaggio, insieme. Dunque, questi bimbi, usano parole mentre sviluppano il loro corpo e il loro controllo motorio dello speech.

In conclusione, il PROMPT non ha criteri di esclusione, ma non ci si pongono obiettivi per lo speech quando non ci sono intenzionalità comunicativa e comportamenti prelinguistici, bensì si lavora sugli altri obiettivi relativi a tutti i domini su riportati.
Affinchè per un paziente possano essere sviluppati obiettivi per il linguaggio orale devono essere presenti, almeno in forma iniziale, alcuni prerequisiti comunicativi e cognitivi generali e deve essere presente una base neurosensoriale e neuromotoria minima.

NELLA PIANIFICAZIONE DEL TRATTAMENTO tutte le informazioni vengono prese in considerazione ed organizzate in modo che, il bambino possa raggiungere il massimo delle sue capacità fisiche, cognitive, sociali e verbali.

  • colloquio iniziale solo con la coppia genitoriale, in cui verrà richiesta la firma della liberatoria al trattamento e alle videoriprese necessarie alla suddetta valutazione.;
  • durante il secondo o terzo incontro, svolti col bambino, si prevedrà la prima videoripresa di almeno 15 minuti della stessa sessione;
  • si pianificheranno successive videoriprese per monitoraggio o rivalutazione del caso;
  • ogni seduta avrà una durata di 45 minuti.